FocusReferendum – “Referendum Giustizia”: per cosa si vota? Quesito n. 5

Quesito n. 5 – Scheda verde – Riforma del CSM (Consiglio Superiore della Magistratura)

Domenica 12 giugno, i cittadini italiani sono chiamati ad esprimere il proprio voto in merito al c.d. “Referendum Giustizia”, ovvero il Referendum abrogativo composto da 5 quesiti aventi ad oggetto il sistema giudiziario.

Il quinto quesito, contenuto da una scheda di colore verde, riguarda invece le norme che regolano la candidatura, da parte dei magistrati, a consigliere togato del CSM (Consiglio Superiore della Magistratura), organo presieduto dal Presidente della Repubblica (artt. 87 e 104 Cost.) e al quale «spettano (…) le assunzioni, le assegnazioni ed i trasferimenti, le promozioni e i provvedimenti disciplinari nei riguardi dei magistrati» (art. 105 Cost.).

Le norme oggetto del quesito n. 5 ammettono attualmente all’elettorato passivo per consigliere togato del CSM soltanto chi abbia presentato un numero di firme a sostegno del proprio nome non inferiore a 25, soglia di accesso stabilita per garantire un minimo di rappresentatività ai candidati, e non superiore a 50, limite massimo volto invece ad evitare la formazione di correnti eccessivamente forti e dunque di “oligopoli” rappresentativi. La platea degli elettori si compone di circa 9 mila magistrati.

I sostenitori del Sì, e dunque dell’abrogazione della regola delle firme, evidenziano la necessità di alleggerire e facilitare, specie per chi proviene dai distretti meno numerosi, il processo di candidatura a membro togato del CSM, con ciò ponendo un argine al condizionamento delle “correnti” durante questa delicata fase, certamente più agevole per i candidati iscritti ai gruppi associativi della classe giudicante; chi sposa la causa del NO, invece, sottolinea l’utilità del “sistema delle firme” quale filtro iniziale delle candidature.

Votando Sì, e pronunciandosi quindi a favore della modifica delle vigenti norme in materia di candidatura al ruolo di consigliere togato del CSM, si acconsente ad ammettere la candidatura senza necessità di presentare alcuna firma a supporto della stessa.

Votando NO, invece, e conservando quindi le attuali regole, si esprime la volontà di consentire la candidatura a componente togato del CSM soltanto ai magistrati che abbiano presentato un numero di firme a sostegno del proprio nome tra le 25 e le 50 unità.

N.B.: Il disegno di legge di modifica dell’ordinamento giudiziario investe anche tale ultimo aspetto, suggerendo l’eliminazione del “sistema delle firme”.